Un terzo delle polveri sottili in Lombardia è prodotto dagli allevamenti intensivi. Scopri l’impatto di questo fenomeno sulla qualità dell’aria.
La qualità dell’aria in Lombardia è un tema di grande attualità e preoccupazione, specialmente quando si tratta di polveri sottili. Un recente studio condotto dal Centro Euro-Mediterraneo sul cambiamento climatico, in collaborazione con Legambiente Lombardia, ha messo in luce un aspetto poco conosciuto ma significativo dell’inquinamento atmosferico nella regione: gli allevamenti intensivi. Secondo questa ricerca, un terzo delle polveri sottili presenti nell’aria della Pianura Padana proviene da queste attività zootecniche. Questo dato è allarmante e sottolinea la necessità di un’azione urgente per migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute pubblica.
L’Impatto degli allevamenti intensivi sulle polveri sottili
Gli allevamenti intensivi sono una fonte significativa di inquinamento atmosferico, soprattutto in termini di polveri sottili o PM10. Queste particelle microscopiche possono penetrare profondamente nei polmoni e nel sistema circolatorio, causando gravi problemi di salute. La ricerca ha dimostrato che lo spargimento di letame, una pratica comune negli allevamenti, rilascia ammoniaca nell’atmosfera. Questa sostanza si combina con altri inquinanti come gli ossidi di azoto, formando particolato secondario come il nitrato di ammonio. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei mesi invernali, quando le condizioni meteorologiche favoriscono l’accumulo di inquinanti nell’aria.
Concentrazione di fonti emissive in Pianura Padana
La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa, a causa della forte concentrazione di fonti emissive in un’area geografica relativamente circoscritta. Tra queste fonti, gli allevamenti intensivi giocano un ruolo non trascurabile. Nonostante i progressi fatti per ridurre le emissioni in altri settori produttivi, gli sforzi nel settore zootecnico sono ancora insufficienti. In Lombardia, la densità degli allevamenti è tra le più alte in Europa, il che accentua ulteriormente il problema. Negli ultimi vent’anni, le emissioni di ammoniaca di origine agricola si sono ridotte solo del 7%, mentre altre fonti di inquinamento hanno visto riduzioni molto più significative.
Necessità di una transizione ecologica nell’Agricoltura
Per affrontare efficacemente il problema delle polveri sottili, è indispensabile coinvolgere pienamente l’agricoltura nella transizione ecologica. Questo significa non solo implementare misure di mitigazione, ma anche ridurre il numero di animali allevati e ristrutturare gli ordinamenti produttivi. La presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, ha sottolineato l’importanza di questo approccio integrato. È necessario che l’agricoltura diventi parte attiva nella lotta contro l’inquinamento, adottando pratiche più sostenibili e riducendo l’impatto ambientale delle proprie attività.
L’inquinamento da polveri sottili in Lombardia è una questione complessa che richiede un approccio multifattoriale. Gli allevamenti intensivi rappresentano una fonte significativa di PM10, contribuendo a peggiorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, la salute pubblica. È essenziale intraprendere azioni concrete per ridurre queste emissioni, coinvolgendo l’agricoltura nella transizione ecologica e adottando misure che possano davvero fare la differenza. Solo attraverso un impegno collettivo e politiche efficaci sarà possibile migliorare la qualità dell’aria in Lombardia e garantire un ambiente più sano per tutti.